
Le due facce della vita
12/08/2022
We don’t need no thought control (Pink Floyd, 1979)
23/08/2022Sull’infanzia e l’adolescenza Intanto, una domanda semplice. E poi la critica…
Siamo tutti molto preoccupati dello stato in cui si trovano attualmente i giovani.
Ma siamo davvero tutti preoccupati?
Viene osservato e riportato un malessere diffuso che ha raggiunto dimensioni tali che non ci può lasciare indifferenti.
Segni di sofferenza psicologica in aumento (ansie, depressioni, disturbi dell’alimentazione, comportamenti autolesivi…), vita sociale implosa e oscillante tra gli estremi del ritiro sociale e gli eccessi consumati nel gruppo, comportamenti aggressivi, abuso d’alcool e di sostanze psicoattive in età sempre più precoce, caduta della capacità di proiettarsi nel futuro e di partecipare ad un reale progetto, senza considerare gli indicatori sulla dispersione scolastica e le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro.

Per non cadere in risposte troppo rapide e nel migliore dei casi parziali, preferiamo porre intanto delle semplici domande.
I giovani, ma prima di loro i bambini, vivono e crescono in una condizione adeguata per la loro maturazione? Il mondo in cui crescono è adatto alla loro crescita?
I genitori, per svolgere la loro delicata ed impegnativa funzione, sono messi dall’organizzazione sociale nella condizione migliore?
La scuola è stata concepita adeguatamente?
I modelli sociali valorizzati da mass media e dalle situazioni sociali orientano l’infanzia ed i giovani verso una direzione che li aiuta a crescere?
Il mondo attorno accoglie queste vite che si stanno sviluppando con una adeguata comprensione della realtà sentimentale e affettiva del soggetto che cresce?
Lo sviluppo psico-sessuale è accompagnato?
Le angosce che fin dal primo vagito intrecciano la vita presente e futura, sono comprese?
Abbiamo un progetto comune da trasmettere ai nostri figli e ai giovani?
“ I rapporti con gli adolescenti li conosco su me stesso in quanto esercito con loro da decenni e sono delicatissimi, basta sbagliare una parola e si creano rotture e danni gravi. L’adolescente è un cristallo, basta sbagliare una parola per giocarsi la relazione."
Mi è capitato recentemente di leggere una intervista di un noto psichiatra, uno di quei personaggi mediatici da decenni presenti nei palinsesti televisivi, intervista da cui ho tratto le parole qui sopra riportate tra virgolettato.
L’intervista è incentrata sulla decisione del governo di dar corso al bonus psicologico. L’atteggiamento del noto psichiatra, verso questo bonus, è di forte critica.
La critica verso questa scelta del governo, sotto più di un punto di vista, può essere condivisibile, ma se questa critica non la si prolunga con una critica culturale più generale, l’atteggiamento critico risulta semplicemente puerile e sterile.
I giovani, e prima di loro i bambini, per i quali siamo tutti molto preoccupati, vivono, crescono, in un mondo adatto a crescere?
Domanda semplice, elementare.
Questo Comitato sente la responsabilità di affrontare questa situazione e il dovere di andare a fondo. Per ciò ci stiamo impegnando e chiediamo aiuto e collaborazione a tutti i colleghi/e, ma anche a tutte le persone, che sentono la necessità di produrre un cambiamento profondo.
Andrea Lonza,
Comitato nazionale psicologi per l'etica, la deontologia e le scienze umane