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Come fare del male sentendosi buoni: i meccanismi di disimpegno morale

Definizione di disimpegno morale di Bandura

Con il concetto di “disimpegno morale”, Albert Bandura (2016) fa riferimento alla capacità che abbiamo tutti di disattivare i nostri auto giudizi morali in alcune situazioni specifiche riuscendo a mantenere comunque un senso di integrità e di dignità personale nonostante abbiamo eseguito delle azioni lesive per altri e non corrispondenti ai nostri principi morali.

Nella  sua teoria cognitiva sociale basata sul concetto di agency morale, Bandura (1999, 2002; Bandura, Caprara, Barbaranelli, Pastorelli e Regalia, 2001) descrive il disimpegno morale come i processi socio-cognitivi attraverso i quali la persona media è in grado di fare atti orribili senza sentirsi sbagliato.

Applicare i meccanismi di disimpegno morale significa utilizzare il ragionamento per nobilitare azioni francamente nocive o per allontanare da sé la responsabilità delle stesse.
Funzionano come meccanismi di protezione del senso di sé, della propria autostima e questo è un impedimento ad accorgersene e a liberarsene facilmente, perché il rischio è che venga intaccato il senso di sé.

Bandura (1999; 2002) descrive quattro livelli principali nei quali sono raggruppati gli otto meccanismi psicologici di disimpegno morale che ha identificato.

  • A livello del comportamento: utilizzano la ristrutturazione cognitiva del comportamento dannoso. Sono:
    1. Giustificazione morale
    2. Confronto vantaggioso
    3. Etichettamento eufemistico
  • A livello della capacità di esercitare un' influenza intenzionalmente diretta al fine di essere coerente coi propri principi morali : agiscono oscurando o minimizzando il proprio ruolo nel causare danni. Sono:
    4. Spostamento della responsabilità
    5. Diffusione della responsabilità
  • A livello del risultato della azione nociva : agiscono ignorando o distorcendo l’impatto dei comportamenti dannosi. Sono:
    6. Minimizzare, ignorare o distorcere le conseguenze
  • A livello della vittima: funzionano incolpando e disumanizzando la vittima. Sono:
    7. Deumanizzazione
    8. Attribuzione della colpa alla vittima

1.Giustificazione morale. 

Si fa appello a un fine o valore  che si decide aprioristicamente, senza alcun reale confronto sociale né la possibilità di discuterne, senza una reale riflessione  etica,  che debba essere superiore ad altri determinati valori o a tutti gli altri  per giustificare una condotta moralmente indecente.  es: "è giusto reprimere la libertà di spostamento, non permettere di lavorare , sacrificare la dignità umana, sacrificare la vita, per "il bene della collettività".  

2.Etichettamento eufemistico.

Consta nell'utilizzare parole che  distorcono il vero significato dell’azione abbolcendone e modificandone il significato per parlare di cose o fatti nocivi o lesivi.  Questi eufemismi evocano una certa innocuità dell'azione compiuta e dei risultati dannosi da essa derivata.

 Es: anziché utilizzare il termine "farmaco genico"che evocherebbe timore   utilizzo la parola  "vaccino" dalla connotazione decisamente meno invasiva e pericolosa. .

  1. Confronto vantaggioso:

Opera mediante un confronto tra la propria azione immorale  e azioni moralmente peggiori, ridimensionando percettivamente, per contrasto, la valenza immorale del proprio comportamento.

 Es: “Ho beccato un no-vax e l'ho lasciato a casa dal lavoro, non l’ho mica ucciso! ” 

  1. Dislocamento della responsabilità: 

La responsabilità dell’azione è attribuita ad un agente  esterno, come ad esempio un’autorità. La responsabilità  del comportamento immorale viene attribuita  ad altri  e questo permette di non  percepire il senso di colpa e le auto sanzioni e di alleggerirsi dislocando  la responsabilità piena di ciò che si è fatto. 

Es:  “Sarà anche anticostituzionale l'utilizzo del green pass ma se c'è una legge la devo  applicare!” “So che non è giusto sospendervi dall’albo ma così è la legge, non ci posso fare niente". 

  1. Diffusione della responsabilità:

 Si sposta la responsabilità della propria intenzionalità a fare un gesto malvagio da se stessi ad altri agenti provando un senso di deresponsabilizzazione per diffusione.  

Es: il vigile: "La multo perché non ha rispettato  il coprifuoco. (Insieme ad altri due colleghi che tacciono o concordano)".

  1. Distorsione delle conseguenze: 

Le conseguenze delle proprie azioni malvage vengono distorte attraverso una non considerazione o minimizzazione  degli effetti reali della propria un’azione.

es: “Vabbè se saranno sospesi i no-vax avranno più tempo libero, si riposeranno un po’!”

  1. 7. Deumanizzazione: 

Si fa apparire la vittima come senza quella dignità  o intelligenza che caratterizza l'essere umano. Si rappresenta ad esempio come priva di sentimenti umani o dalla " bassa moralità".  Questo impedisce di sentire empatia per l'altro e permette di maltrattarlo senza sentirsi in colpa. 

 Es : “Fanno bene a non farli lavorare / a imporgli l’obbligo vaccinale / a non farli spostare/ a multarli:  sono no-vax / negazionisti: sono privi di senso civico, privi di coscienza morale, non provano alcun sentimento per gli altri, sono gente pericolosa, stupidi,  mettono a repentaglio la vita degli altri, non hanno alcuno scrupolo! Sono incivili.. si meriterebbero di morire di covid!”   

8. Attribuzione di colpa:

si attribuisce alla vittima la colpa del danno che essa stessa subisce. Si basa sulla convinzione che l’offesa arrecata alla vittima è da lei pienamente meritata. Es: “è giusto che non lavorino più i sanitari che non si sono vaccinati, lo hanno voluto loro scegliendo di non vaccinarsi!". Commento fatto da una persona in seguito all'episodio di un  ragazzo di Fano a cui hanno applicato un trattamento sanitario obbligatorio perché non portava la mascherina a scuola: " se l’è cercata!”

 CONCLUSIONE

A causa di questi otto meccanismi di disimpegno morale  l'uomo è riuscito a fare,  nella sua breve "folle" storia, le peggiori cose, mancando selettivamente di empatia… ha fatto guerre, stupri,  ha distrutto la natura e il patrimonio culturale, ha negato diritti fondamentali a suoi simili e così via...  È solo prendendo consapevolezza di essi, conoscendoli e riconoscendoli in noi e negli altri quando vengono utilizzati, che avremo la possibilità di  comportarci con rispetto, dignità e integrità con noi stessi e con l'ambiente sociale e naturale che ci ospita.

Damiano Chiesa 

Per Comitato Nazionale Psicologi per l'etica, la deontologia e le scienze umane 

Psicologia morale

2 dicembre 2022


Opere citate

Albert Bandura, I meccanismi di disimpegno morale. Ed.  Eriksson

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