Stiamo assistendo all’avvento di una nuova modalità di interazione tra pazienti e psicologi/psicoterapeuti, che si svolge esclusivamente online, una modalità che viene etichettata come "Psicologia digitale”. Contemporaneamente si stanno anche implementando nuove piattaforme on line, da parte di start-up con grandi investimenti di capitale alle spalle, per l’erogazione di servizi psicologici digitali che hanno peraltro ricevuto una forte spinta per la loro crescita esponenziale in epoca pandemica. Questo fenomeno ci interroga su molteplici versanti di riflessione ma in special modo su quello dell’epistemologia sia in relazione alle nuove caratteristiche del setting terapeutico che ai fondamenti etico-epistemologici della nostra professione.